VALTER – 1952
Sono rinato il 4 novembre 2003, con perenne riconoscenza per la coetanea che con grandissima umanità me l’ha permesso e un grande ringraziamento anche alle 3 Equipe Mediche che mi hanno aiutato nel percorso.
La mia malattia inizia con un infarto cardiaco nel ’98, preceduto da un periodo di stanchezza e febbricola idiopatica. Dopo ciò, sembra che le cose migliorino, ma l’anno successivo, si ripresentano febbricola e stanchezza. Nessuno dà peso alla cosa, ma in conseguenza alla mia insistenza ,anche se reticenti, mi fanno accertamenti un po’ più approfonditi e specifici. Comincio a notare comportamenti strani e fuggitivi da parte dei medici stessi, allorchè decidiamo di consultare “Internet” con sintomi e varie malattie captate e si capisce che la situazione non è delle più rosee, anche se la “TAC” fatta precedentemente non rilevava nessuna anomalia.
Si contatta subito il “Centro Ospedaliero Universitario di Parma” dove si stavano valutando queste malattie. E qui, dopo un ricovero con accertamenti mirati ed una biopsia polmonare, esco dopo una quarantina di giorni con la diagnosi di “Fibrosi Polmonare Idiopatica “UIP”. Inizia un calvario di cure, sempre sotto il controllo dell’Ospedale di Parma fino a Giugno ’02 quando,aggravandomi così velocemente, mi si prospetta un’unica soluzione, il Trapianto.
Vengo ricoverato al San Giuseppe di Milano dove si fanno le valutazioni del caso e trasferito poi al “Columbus” per poter, prima, risanare la parte cardiaca, già compromessa nel ’98. Purtroppo la malattia continua il suo corso inesorabile. La stanchezza aumenta e la forza manca sempre di più,il respiro sempre più affannoso e catarro indescrivibile. Tutti i ritmi di vita precedente sono abbandonati, ci si concentra solo sul respiro. Ogni piccolo movimento porta affanno e calo d’ossigeno. Si parla concretamente di Trapianto nel Dicembre ’02 con l’Equipe dell’Ospedale di Padova, dove vengo istruito e preparato al Pre e Post Trapianto. Si comincia così a fare anche un po’ di ginnastica respiratoria che allevia e aiuta ad espellere un po’ meglio il catarro, ma nonostante ciò è sempre più dura, il corso della malattia è inesorabile. Si arriva all’Ossigeno-Terapia. Il crollo ogni giorno è più evidente, i pensieri sono tanti, ma i miei cari sono sempre con me e mi danno quella spinta morale per poter sempre essere ottimista.
La sera del 3 Novembre ’03 alle 19 al telefono, finalmente la chiamata tanto attesa, che subito ci ha mandato nel panico più totale. Felicità, Paura, Angoscia. Siamo pronti a partire nel giro di mezz’ora.
Corsa sfrenata dell’ambulanza per arrivare il più presto possibile. Ore 24 arrivo all’ingresso dell’ospedale di Padova dov’ero atteso da un medico che mi ha accompagnato a fare le radiografie e subito dopo in sala operatoria. Giorno 5, meraviglioso risveglio. Finalmente riuscivo a respirare da solo. Era finito il calvario grazie alla grande benefattrice e alla grandissime equipe medica e infermieristica che mi ha seguito e continua ancora a farlo.
Con INFINITO ENTUSIASMO e RICONOSCIMENTO, il nostro pensiero, è sempre rivolto a tutti i DONATORI che con il loro GRANDISSIMO altruismo danno possibilità a noi di poter riapprezzare il dono della VITA.
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