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Martina: le riflessioni di un trapiantato

L’esperienza del trapianto ti cambia nel corpo e nello spirito.

Dopo aver ricevuto il dono le tue priorità non sono più le stesse e preservare questo organo che ti ha permesso di ritornare alla vita diventa il tuo più grande impegno quotidiano.

Fino a poco tempo fa pensando a questo giorno mi veniva solo un gran male.

Mi sentivo di aver tradito la fiducia di qualcuno che mi aveva donato la sua vita, di non essere stata all’altezza del compito che mi veniva assegnato. Avevo rovinato tutto, o lasciato che tutto si rovinasse, per aver fatto qualche errore di cui non mi ero accorta, una disattenzione, una distrazione, un’imprudenza. C’era poco da fare. Mi sentivo in colpa di aver rovinato tutto. Ed era colpa mia. Più che altro era responsabilità mia preservare al meglio questo dono, e non ce l’avevo fatta. Questo era il mood con cui andavo affrontando questo giorno, un giorno che nella mia testa avrebbe dovuto essere di festeggiamenti e di gioia, ma nel cuore mi pesava come un macigno.

Ma oggi ci siamo svegliati qui, in questo posto meraviglioso, a Lubiana, in una giornata fresca col sole caldo, abbiamo fatto una bella passeggiata a piedi e sono riuscita a camminare 20 minuti di fila senza fermarmi e senza troppo fiatone, le gambe hanno retto, questi polmoni oltre ogni più rosea aspettativa stanno funzionando meglio… stasera ci aspetta una super sorpresa… e il mondo sembra un posto talmente ospitale oggi…

E allora penso che in fondo questo giorno può e deve essere onorato e festeggiato…

Per te, che mi hai dato la vita una seconda volta e che sento con me ad ogni passo, anche quando metto il piede in fallo e cado, tu sei lì a ricordarmi che sono ancora viva. E finché c’è la Vita, tutto è possibile. Onoro il tuo gesto ogni giorno con ogni respiro della mia vita, angelo mio. A te chiedo la forza di continuare a onorarti, con tutta me stessa, e di non cedere mai a quella parte che potrebbe volermi disinteressata e insofferente alla vita, in qualsiasi forma essa sia. E dall’altra parte onoro anche tutta la mia fatica. È l’ora di riconoscerla, di portarla fuori, di guardarla, e di ringraziarla. Perché se posso essere qui oggi, in questa meravigliosa piazza dove si canta e si balla e la vita ti entra sottopelle, è gran parte grazie alla mia testardaggine di non essermi mai fermata davanti agli ostacoli, e di averli affrontati sempre a testa alta.

Dunque, oggi, come avrei voluto ma non sapevo se ce l’avessi fatta, dico GRAZIE. Per ogni respiro, e per la consapevolezza che nessuno di essi è scontato. Neanche uno.

Lubiana, 22 maggio 2022, 2 anni dal trapianto.

donazione organi, riflessioni, trapianto